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    Auguri da tutto lo staff

    Che cos’è l’Industria 4.0 e perché è importante saperla affrontare

    L’industria 4.0 è da alcuni anni al centro della trasformazione economica in Italia e nel mondo. Nel nostro Paese è stato varato nel 2016 un piano governativo ad hoc che ha poi subito evoluzioni e revisioni: da Piano Industria 4.0 a Piano Impresa 4.0 fino a il piano nazionale della Transizione 4.0. Durante la pandemia da Covid19 l’Industry 4.0 e le tecnologie ad essa collegate si sono rivelate fondamentali per contrastare la crisi. A febbraio 2021 il presidente del Consiglio Mario Draghi ha espresso la necessità di “estendere e rendere facilmente fruibile il piano nazionale della Transizione 4.0 per accompagnare le imprese nel processo di innovazione tecnologica e di sostenibilità ambientale”. Ma cos’è esattamente l’Industria 4.0?
    L’industria 4.0 è un processo che scaturisce dalla quarta rivoluzione industriale e che sta portando alla produzione industriale del tutto automatizzata e interconnessa. Le nuove tecnologie digitali avranno un impatto profondo nell’ambito di quattro direttrici di sviluppo.
    La prima riguarda l’utilizzo dei dati, la potenza di calcolo e la connettività, e si declina in big data, open data, Internet of Things, machine-to-machine e cloud computing per la centralizzazione delle informazioni e la loro conservazione.
    La seconda è quella degli analytics: una volta raccolti i dati, bisogna ricavarne valore. Oggi solo l’1% dei dati raccolti viene utilizzato dalle imprese, che potrebbero invece ottenere vantaggi a partire dal “machine learning”, dalle macchine cioè che perfezionano la loro resa “imparando” dai dati via via raccolti e analizzati.
    La terza direttrice di sviluppo è l’interazione tra uomo e macchina, che coinvolge le interfacce “touch”, sempre più diffuse, e la realtà aumentata.
    Infine c’è tutto il settore che si occupa del passaggio dal digitale al “reale” e che comprende la manifattura additiva, la stampa 3D, la robotica, le comunicazioni, le interazioni machine-to-machine e le nuove tecnologie per immagazzinare e utilizzare l’energia in modo mirato, razionalizzando i costi e ottimizzando le prestazioni.
    L’espressione Industrie 4.0è stata usata per la prima volta alla Fiera di Hannover nel 2011 in Germania. A ottobre 2012 un gruppo di lavoro dedicato all’Industria 4.0, presieduto da Siegfried Dais della multinazionale di ingegneria ed elettronica Robert Bosch GmbH e da Henning Kagermann della Acatech (Accademia tedesca delle Scienze e dell’Ingegneria) presentò al governo federale tedesco una serie di raccomandazioni per la sua implementazione. L’8 aprile 2013, all’annuale Fiera di Hannover, fu diffuso il report finale del gruppo di lavoro.
    Esperti e osservatori stanno cercando di capire come cambierà il lavoro, quali nuove professionalità saranno necessarie e quali invece presto potrebbero scomparire. Dalla ricerca “The Future of the Jobs“, presentata al World Economic Forum 2016, è emerso che, nei prossimi  anni, fattori tecnologici e demografici influenzeranno profondamente l’evoluzione del mercato del lavoro. Alcuni (come la tecnologia del cloud e la flessibilizzazione del lavoro) stanno influenzando le dinamiche già adesso e lo faranno ancora di più nei prossimi 2-3 anni. L’effetto sarà la creazione di 2 nuovi milioni di posti di lavoro, ma contemporaneamente ne spariranno 7, con un saldo netto negativo di oltre 5 milioni di posti di lavoro. L’Italia ne esce con un pareggio (200mila posti creati e altrettanti persi), meglio di altri Paesi come Francia e Germania. A livello di gruppi professionali le perdite si concentreranno nelle aree amministrative e della produzione: rispettivamente 4,8 e 1,6 milioni di posti distrutti. Secondo la ricerca compenseranno parzialmente queste perdite l’area finanziaria, il management, l’informatica e l’ingegneria.

    Con un provvedimento del 6 marzo 2023, l’Agenza delle entrate ha annunciato un’iniziativa per fornire ad alcuni contribuenti specifici informazioni riguardo alle fatture elettroniche e ai corrispettivi telematici che risultano trasmessi oltre i termini di legge: una situazione che permette di riflettere sull’argomento

    l ritardo nella trasmissione delle fatture elettroniche è senza ombra di dubbio una delle infrazioni che si sono presentate con maggiore frequenza dall’entrata in vigore dell’e-fatturazione. Si tratta di una infrazione a cui, nella quasi totalità dei casi, non è correlato alcun rischio di evasione o alcun debito d’imposta. Ci si chiede quindi la ragione per cui emerga un “accanimento” nei confronti di un problema che altro non è se non la conseguenza naturale di un adempimento innovativo che ha certamente portato enormi vantaggi alla Amministrazione Finanziaria in termini di recupero di evasione.

    La riflessione sorge alla luce del provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate del 6 marzo 2023 con cui è stato annunciato l’avvio di una iniziativa dell’Agenzia che, previa ricognizione dei dati risultanti nel sistema di interscambio, fornirà a “specifici contribuenti soggetti passivi IVA” alcune informazioni relative alle fatture elettroniche B2B (emesse a imprese private) e B2G (emesse nei confronti delle Pubbliche Amministrazioni) e ai corrispettivi giornalieri telematici, che risultano trasmessi al Sistema di Interscambio oltre i termini previsti dalla normativa vigente.

    Tali informazioni potranno essere utili per consentire agli interessati “una valutazione in ordine alla correttezza dei dati” al fine di poter ”.. fornire elementi, fatti e circostanze dalla stessa non conosciuti in grado di giustificare la presunta anomalia”.

    Lo scopo della comunicazione, come espressamente indicato al punto 5.2 del provvedimento, è quello di informare gli interessati che relativamente alle violazioni formali commesse entro il 31 ottobre 2022, e a quelle prodromiche alle violazioni riguardanti le dichiarazioni validamente presentate relative al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2021 e a periodi d’imposta precedenti, i contribuenti “potranno beneficiare delle riduzioni sanzionatorie previste dall’articolo 1 della legge 29 dicembre 2022, n, 197, se regolarizzeranno le anomalie entro il 31 marzo 2023”.

    Articolo completo su:

    https://www.agendadigitale.eu

    Dal 01/07/2022 entrano in vigore le nuove Regole obbligatorie per il Reverse charge interno e acquisti esteri.


    Da oggi tutte le fatture di acquisto estere, per l’acquisto di beni e servizi vanno registrate nella tipologia documento relativa.
    Contattare il servizio di assistenza per ulteriori informazioni
    Lo staff di assistenza tecnica

    Sanzioni per il Pos

    • La bozza di decreto Pnrr mira ad anticipare le sanzioni per il Pos dal 1.01.2023 al 30.06.2022.
    • Per commercianti, esercenti e professionisti che non accetteranno i pagamenti con carta elettronica da parte dei loro clienti potrebbe scattare una sanzione amministrativa pecuniaria di 30 euro, aumentata del 4% del valore della transazione.

     

     

    AVVISO IMPORTANTE!
    Abbiamo avuto conferma che le fatture risultate scartate con l’errore Fattura Duplicata sono frutto di un errore di comunicazione dell’Agenzia delle Entrate, quasi tutte sono state inviate in data 10/04/2022 e 11/04/2022.
    NON SEGNATELE COME SCARTATE!
    Attendiamo che il sistema trasmetta la notifica corretta, per verificare basta selezionare il documento scartato e premere Mostra Notifiche, verrà caricata la notifica corretta, in ogni caso avvisate il servizio di assistenza se riscontrate questa problematica, grazie
    Lo staff di supporto Tecnico

    Aggiornamento alle nuove disposizioni FatturaPA 1.2

    Aggiornamento FatturePA, nuovi campi gestiti: Causale, RiferimentoAmministrazione, RiferimentoNumero, RiferimentoTesto, TipoDato, CodiceTipo, CodiceValore

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