Home » comunicazione » Fattura elettronica in ritardo, cosa si rischia: i chiarimenti dell’Agenzia delle entrate

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  • Con un provvedimento del 6 marzo 2023, l’Agenza delle entrate ha annunciato un’iniziativa per fornire ad alcuni contribuenti specifici informazioni riguardo alle fatture elettroniche e ai corrispettivi telematici che risultano trasmessi oltre i termini di legge: una situazione che permette di riflettere sull’argomento

    l ritardo nella trasmissione delle fatture elettroniche è senza ombra di dubbio una delle infrazioni che si sono presentate con maggiore frequenza dall’entrata in vigore dell’e-fatturazione. Si tratta di una infrazione a cui, nella quasi totalità dei casi, non è correlato alcun rischio di evasione o alcun debito d’imposta. Ci si chiede quindi la ragione per cui emerga un “accanimento” nei confronti di un problema che altro non è se non la conseguenza naturale di un adempimento innovativo che ha certamente portato enormi vantaggi alla Amministrazione Finanziaria in termini di recupero di evasione.

    La riflessione sorge alla luce del provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate del 6 marzo 2023 con cui è stato annunciato l’avvio di una iniziativa dell’Agenzia che, previa ricognizione dei dati risultanti nel sistema di interscambio, fornirà a “specifici contribuenti soggetti passivi IVA” alcune informazioni relative alle fatture elettroniche B2B (emesse a imprese private) e B2G (emesse nei confronti delle Pubbliche Amministrazioni) e ai corrispettivi giornalieri telematici, che risultano trasmessi al Sistema di Interscambio oltre i termini previsti dalla normativa vigente.

    Tali informazioni potranno essere utili per consentire agli interessati “una valutazione in ordine alla correttezza dei dati” al fine di poter ”.. fornire elementi, fatti e circostanze dalla stessa non conosciuti in grado di giustificare la presunta anomalia”.

    Lo scopo della comunicazione, come espressamente indicato al punto 5.2 del provvedimento, è quello di informare gli interessati che relativamente alle violazioni formali commesse entro il 31 ottobre 2022, e a quelle prodromiche alle violazioni riguardanti le dichiarazioni validamente presentate relative al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2021 e a periodi d’imposta precedenti, i contribuenti “potranno beneficiare delle riduzioni sanzionatorie previste dall’articolo 1 della legge 29 dicembre 2022, n, 197, se regolarizzeranno le anomalie entro il 31 marzo 2023”.

    Articolo completo su:

    https://www.agendadigitale.eu

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